DETERMINANTI PER IL RINNOVAMENTO DELLA POLITICA E DELLA CITTÀ

Ci siamo assunti la responsabilità di una scelta politica che abbiamo ritenuto utile per la città. La nostra coalizione a Quartu non è nata per assistere passivamente a processi governati da altri, perché in noi è profonda l’idea, quando ve ne siano le condizioni, di fare politica al servizio della comunità.
Ci siamo confrontati con altre forze politiche, abbiamo stipulato un accordo che l’opinione pubblica quartese ha potuto leggere sui giornali e sui social. La coalizione di centrosinistra, sovranista e civica ha condiviso le ragioni programmatiche per un’intesa con la coalizione liberale, riformista e identitaria da me guidata.
In questi giorni la stampa si è soffermata ad analizzare quanto e se siano stati determinanti i Riformatori a Quartu, per l’esito del ballottaggio.
A leggere i giornali Delunas “benedice l’alleanza con i Riformatori”, mentre Contini, in sostanza, ha affermato che senza i Riformatori è mancata la coalizione. I numeri, che in politica sono tanto, dicono che i Riformatori hanno fatto la loro parte. E i Riformatori cosa dicono? Lasciano dire. Anche a quei cronisti partigiani che hanno avuto l’impellenza di annunciare che i Riformatori erano stati ininfluenti, contro ogni evidenza.
Una dichiarazione all’ Unione Sarda del Coordinatore Regionale dei Riformatori, Michele Cossa: “Non era possibile costruire una coalizione con atteggiamenti arroganti”, mi permette di chiudere definitivamente la questione Contini. Michele ha individuato il nodo. Contini nel suo percorso di avvicinamento alla campagna elettorale, e alla sua candidatura ad ogni costo, ha sistematicamente boicottato i partiti della sua coalizione, negando un futuro unitario alla sua maggioranza. Da quel momento è scomparsa ogni prospettiva politica nella coalizione di centrodestra. Contini ha azzerato la giunta per costruirne una a sua immagine e somiglianza, cannibalizzando chiunque gli apparisse di impedimento al suo progetto personalistico, egocentrico e smargiasso, convinto, affermava, che avrebbe recuperato l’intera maggioranza al momento opportuno. I Riformatori avevano ben compreso l’esito suicida e antipolitico di quella manovra. Sbaglia chi pensa che la sconfitta del centro destra a Quartu sia stata determinata dai Riformatori. Si è trattato di un suicidio assistito da quei referenti politici che hanno sostenuto Contini e che hanno ritenuto fosse ancora politicamente credibile e spendibile come candidato sindaco nelle piazze quartesi. I numeri, che non tradiscono, lo hanno detto palesemente: è stato il candidato sindaco che ha preso meno voti delle liste da lui guidate, l’unico.
Non solo l’ avevamo capito, ma ci eravamo rifiutati di fare parte di quella giunta-vergona e nel nostro successivo congresso cittadino la parola d’ordine è stata: ” Mai più in una coalizione guidata da Contini”. Così abbiamo fatto. Ma questo è il passato. E i quartesi hanno deciso liberamente di chiudere questa pagina.
A tutti noi fa piacere essere stati determinanti in questa competizione politica. Determinanti lo siamo stati quando abbiamo deciso di presentarci con una nostra coalizione. Determinanti lo siamo stati quando abbiamo deciso che i nostri candidati non sarebbero stati i riciclati di vecchie esperienze politiche. Determinanti, quando abbiamo tutti insieme detto no all’antipolitica dell’arroganza. Determinanti saremo, ancor più, quando governeremo Quartu anche secondo i nostri propositi.
C’è un desiderio che voglio comunicarvi, è quello di voler conservare, anzi vedere accrescere tutte quelle energie che si sono sviluppate nella nostra coalizione, perché non si disperdano nelle disillusioni individuali. Sono energie nuove di giovani e non, che per la prima volta si sono avvicinati alla politica con motivazioni forti e oneste, per i quali sento il dovere di non farne dei delusi della politica.
Non si comincia a governare la città solo quando si sono definite le trattative con gli alleati, pure quelle fondamentali, per me governare è tutto ciò che si è riusciti a salvare delle esperienze comuni che si sono vissute durante le elezioni. Lo abbiamo ripetuto spesso: quando sarà finita questa competizione noi saremo ancora qui, con i nostri simboli, con le nostre idee e con le nostre iniziative. Ecco perché mi piacerebbe che questo non restasse un episodio isolato della esperienza politica di ognuno di voi; non vorrei che andassero sprecate tutte quelle relazioni, quegli incontri civili che abbiamo creato in questo periodo. Facciamo che la sede del nostro partito sia occasione di confronti, iniziative, discussioni, non riservati a pochi e con ruoli preordinati, ma si avvalga delle inclinazioni personali di ognuno perché sia uno scambio vivo, unico modo per formarsi alla politica. Chiunque abbia qualcosa da dire o da proporre è ben accetto, perché questa diventa la ricchezza di tutti.
Noi ci preoccupiamo molto dell’astensionismo dilagante, di coloro che non vanno a votare, mentre non diamo la giusta attenzione a coloro che invece vogliono partecipare all’attività politica. Spesso la politica, la cattiva politica, allontana l’impegno, la competenza, i valori morali e la gioventù più interessata, quella che chiede di esercitare la democrazia nel partito, nelle istituzioni, nelle associazioni e in tutti quei luoghi nei quali occorre ricercare soluzioni ai problemi, per il bene comune. Io dico che vale la pena provarci, in fondo in questa campagna elettorale abbiamo dimostrato che ci sappiamo fare.
Gabriele Marini
Consigliere Comunale di Quartu S.Elena

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